Quasi tutte le bulbose possono essere coltivate sia in piena terra che in vaso. Ovviamente, a seconda della spece, ci sono esigenze diverse, in primis la capienza del vaso.
Il terriccio deve essere di buona qualità, preferibilmente ricco e molto soffice, con un buon drenaggio, in modo che i bulbi non vengano “soffocati”. Si consiglia inoltre di creare alla base del vaso un piccolo starto di pomice oppure argilla espansa.
Il bulbo, ovviamente, deve essere riposto col germoglio verso l’alto; per evitare che, mentre innaffiamo, il bulbo si sposti, è consigliato premere leggermente il terricco dopo l’impianto.
La profondità e la quantità di bulbi per vaso, cambia a seconda della varietà.
Se decidiamo invece di piantare a terra i nosri bulbi, ci sono da considerare anche altri fattori prima di scegliere il fiore giusto, come l’esposizione, il tipo di terreno e le temperature.
Prima di tutto procediamo togliendo tutte le eventuali erbacce, rimuovendone possibilmente anche l’apparato radicale. Si procede scavando con un pianta bulbi o con una zappetta la buchetta per mettere a dimora il bulbo, facendo attenzione a non impaccare troppo il terreno e senza lasciare coni d’aria sotto il bulbo, poi procedere annaffiando.
Al momento dell’impianto è consigliabile concimare il terreno, evitando però l’utilizzo di letame, per non rischiare di attirare insetti del terreno, e per evitare di creare eventuali ristagno idrici.
A fine stagione si possono raccogliere i bulbi e conservarli per l’anno successivo, basta eliminare i bulbilli, le vecchie radici ed il terrenno, e metterle in una cassetta di legno foderata di fogli di giornale. I bulbilli che vengono tolti dal bulbo principale possono essere conservati nello stesso modo.